Descrizione
Musica di Gaetano Panariello;
Testo di Emma Innacoli
Coro: Exultate;
Direttore: Davide Troìa
Requiem
per soli, coro misto, pianoforte/organo e vibrafono
Musica di Gaetano Panariello
Pianoforte/organo: Luigi Del Prete; Vibrafono: Giuseppe Lettiero
Coro: Exultate; Direttore: Davide Troìa
Pater noster
per coro a cappella
Musica di Gaetano Panariello
Coro: Exultate; Direttore: Davide Troìa
Questo Requiem da camera (composto nel 2010) dalle tinte intime e raccolte, si pone nel solco della tradizione con il testo interamente musicato nei suoi tredici numeri più la ripetizione del “Requiem aeternam” iniziale. Ogni singolo numero ha un suo “suono speciale”, definito da un proprio particolare colore sonoro, determinato sia dall’uso delle voci che degli strumenti scelti di volta in volta. Il testo del Requiem si rivela così la vera chiave di lettura di tutta l’opera: genera le emozioni e i suoni che entrano nell’ascoltatore e da lui escono per aleggiare nella sala, perché ogni gesto musicale appartiene a determinate parole. Si è così invitati non al solo ascolto emotivo, ma ad un sentirsi completamente partecipi del suo insieme fortemente evocativo fino ad accorgersi di essere completamente calati in una preghiera collettiva.
Le voci soliste rappresentano le voci di anime che vengono occasionalmente fuori dalla massa (l’intero coro) ma che rientrano nella massa come attirate dalla stessa e dalla quale non possono definitivamente staccarsi.
L’opera non indugia sul terrore dell'uomo serrato nel confronto con la propria natura, sulla sua ribellione di fronte alla morte, sul suo sgomento alla soglia dell'ignoto, descrive piuttosto la disillusione e la tristezza dell’uomo contemporaneo di fronte alla consapevolezza del suo essere limitato.